I vantaggi del noleggio nel settore ICT

noleggio-1040-169014-thottobre 2008 Jeremy Rifkin affermava già nel 2000 che il noleggio, l’affitto, il leasing, e tutte le formule simili, avrebbero in breve tempo sostituito l’“ormai desueta” compravendita dei beni. Il noto economista e filosofo faceva di tutta l’erba un fascio e si lanciava in esempi che andavano dall’automobile agli immobili, affermando che non conveniva più acquistare un bene, qualunque esso fosse.

Finora non c’è stato un vero e proprio sorpasso, ma in effetti si registra da diversi anni una tendenza generale a trovare formule alternative all’acquisto. In particolare, il settore dove l’acquisto pare non avere più alcun senso (almeno così la pensa la maggior parte degli addetti ai lavori) è quello dell’informatica e della comunicazione, il noto ICT (Information and Communication Technology). Ovunque, negli USA e in Europa, si sostiene che la scelta migliore per aziende grandi e piccole, e per gli stessi professionisti, sia di passare al noleggio.

Pur essendo reale l’incremento del giro d’affari anche in Italia, rispetto agli altri paesi europei siamo ancora molto frenati nel passare al noleggio, nonostante la convenienza di non acquistare sia stata ampiamente verificata per i prodotti IT, caratterizzati da un ciclo di vita breve. Il motivo del ritardo nella diffusione di servizi di noleggio in Italia va cercato in alcune consuetudini che caratterizzano il nostro tessuto imprenditoriale, fatto soprattutto di piccole aziende guidate ancora in buona parte da una generazione che considera il possesso dei beni come un punto di arrivo. Ma, al di là di questi aspetti, ciò che importa è capire quando e perché oggi è più conveniente il noleggio.

Uno degli errori più diffusi è confondere la formula del noleggio con il prestito. Solo se ci si sofferma sulla questione, infatti, si riconosce la netta differenza (anche giuridica) tra le due formule. Invece, messi di fronte a una proposta di noleggio, il primo pensiero va all’idea di dover restituire prima o poi una contropartita, con gli di interessi. In realtà, fino a qualche anno fa la formula classica del noleggio prevedeva il riscatto del bene noleggiato, e l’equivoco forse nasce da qui. Oggi questo avviene solo se è preventivamente concordato tra le parti (e si consiglia di evitarlo). Mentre è ormai diffusissima la formula che prevede semplicemente di pagare per il bene o il servizio noleggiato un canone di utilizzo (interamente deducibile nell’esercizio di competenza) suddiviso in rate mensili, per un determinato periodo di tempo, in genere da 24 a 60 mesi.

Controllo-costiIl canone è calcolato sulla base del valore dei beni presi a noleggio e in esso possono essere inclusi anche i costi di manutenzione e assistenza tecnica. Al termine del contratto, il bene torna al legittimo proprietario, a meno di rinnovi concordati. Oppure si contratta un nuovo noleggio per apparecchiature più moderne. In questo modo l’azienda ha una visione molto chiara di quali saranno i costi fissi e invariati per un certo periodo e non deve prevedere piani di ammortamento o di immobilizzazione di capitali.

Quando si è proprietari di un bene, invece, i costi per l’acquisto rappresentano solo la prima fase. Poi si passa a quella dei costi per il mantenimento dei beni. Nel frattempo il bene perde di valore, e se il bene è un prodotto IT, la perdita di valore ha ritmi vertiginosi. Inoltre, al momento del cambio dell’apparecchiatura, il proprietario deve occuparsi di rimpiazzare sul mercato i beni, oppure del loro smaltimento. Mentre nel noleggio, di queste cose si occupa l’erogatore del servizio.

Vero è che le valutazioni e le scelte della formula migliore vanno fatte di volta in volta sulla base delle esigenze. Il canone fisso del noleggio si calcola sulla base del valore del bene nell’arco del periodo di noleggio, e sulla base di quanto potrà valere alla scadenza del contratto. Ma molti altri fattori incidono sulla convenienza di un contratto di noleggio, e sul prezzo del servizio. E la capacità di offrire questi Plus fa la differenza tra i vari player del mercato e distingue la qualità della loro offerta. Per esempio, la nostra azienda assicura i beni dei clienti contro la rottura accidentale o il furto.

Taglio_CostiTipicamente, avviene che il PC dell’ufficio che si rompe blocca il lavoro della segretaria o del collaboratore e il titolare se ne deve occupare. Accanto al puro costo del canone, possono così essere aggiunte altre voci come la consulenza sui sistemi informativi, la mappatura degli asset (utile per le grandi aziende che dopo due mesi non sanno più dove sono finite le macchine e chi le sta usando), o l’allestimento di Tools online in grado di fare la diagnostica in remoto di ogni singola macchina e valutare gli interventi. Certo sono tutte voci di costo per il locatario, ma vanno rapportate al valore del tempo guadagnato e da dedicare a coltivare il proprio business.

Nel corso della sua efficacia non comporta l’immobilizzazione del capitale per l’acquisizione, che nel caso di specie sono soggetti a rapido superamento tecnologico. L’imprenditore che volesse attuare una politica di costante rinnovo strumentale beneficiando, qualora previsto a livello contrattuale, nel contempo, della cessione ad operatori specializzati di tutte le problematiche inerenti l’onerosa gestione dell’hardware quali la manutenzione, la sostituzione tempestiva delle parti usurate o non funzionanti, l’aggiornamento del software, l’assicurazione e non ultimo lo smaltimento del bene, ad oggi non ha a disposizione altri strumenti.

I-veri-numeri-dell-evasione-fiscale-manca-un-euro-su-3Da un punto di vista fiscale, i punti di vantaggio del contratto di noleggio rispetto alle altre forme di acquisizione di hardware riguardano sia il comparto delle imposte dirette (IRES/IRPEF) che quello IRAP. Alla luce delle recenti modifiche apportate all’art. 102, commi 2 e 7 del DPR 917/82 (Testo unico delle imposte dirette), la situazione fiscale attuale comporta:

  • Contratto di vendita: ammortamento dell’apparecchiatura informatica in cinque esercizi;
  • Contratto di leasing: deducibilità dei canoni periodici a condizione che la durata del contratto non sia inferiore ai due terzi del periodo di ammortamento corrispondente al coefficiente ministeriale stabilito per il bene (nel caso di specie 40 mesi);
  • Contratto di noleggio: in base alla durata contrattuale.

Ai fini IRAP l’indeducibilità degli interessi passivi comporta per il contratto di leasing un maggior onere fiscale, non essendo riconosciuto come costo la quota finanziaria pura (interesse implicito) del canone periodico. Il noleggio invece è esente da tale disposizione per la natura intrinseca del contratto non riconducibile a quelli di finanziamento.

Da questa breve disamina appare evidente come il contratto di noleggio oltre ad essere più aderente alle richieste degli operatori commerciali comporti anche il riconoscimento di taluni legittimi benefici fiscali, non trascurabili se considerato l’elevato livello di imposizione e le pressioni per una futura riduzione delle aliquote; inoltre tale contratto appare particolarmente appropriato nel settore dell’hardware dove lo sviluppo e i cambiamenti tecnologici sono sempre più frequenti e repentini.

Lo strumento del noleggio dovrebbe quindi essere particolarmente apprezzato dalla clientela dei multifunzione, notebook e degli strumenti similari non solo per i benefici fiscali sopra esposti ma anche perché permette agli operatori di disporre di mezzi sempre aggiornati e tecnologicamente avanzati.

 

I vantaggi del noleggio nel settore ICTultima modifica: 2017-10-30T11:01:24+01:00da lab51
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