Il lavoro e l’intelligenza collaborativa

Il mondo nuovo verso il quale stiamo avanzando sollecita in tutti noi dubbi e speranze, aspettative e incertezze e ci pone di fronte ad un sistema complesso di sentimenti, anzi, ammettiamolo, ad un senso di disorientamento. Certo sarebbe molto più rassicurante poter individuare un punto di partenza ed un punto di arrivo in un tracciato così articolato. Ma il senso della storia ci indica percorsi sovrapposti, concomitanze, concause, casualità e scelte consapevoli, variabili di varia natura, ovvero le ragioni e le dinamiche che hanno sempre accompagnato la storia dell’uomo e che hanno avuto nella comunicazione e nell’innovazione i motori propulsori del cambiamento.

14378930-businessman-stressed-by-too-many-tasks-720x720Il multitasking rappresenta una filosofia di vita che ci permette di gestire il tempo lavoro e le relazioni sociali. Non esiste come concetto produttivo ma rappresenta un approccio reale nella vita moderna. L’eterna discussone sul fatto che le tecnologie e gli automatismi, che fanno parte della nostra vita lavorativa e sociale possono in qualche modo danneggiare l’uomo facendogli dimenticare l’importanza degli altri non rappresenta un tema centrale su cui concentrare l’attenzione. Quando Edison inventò la lampada a incandescenza, furono organizzate nella Londra dell’epoca manifestazioni contro quella nuova invenzione che avrebbe scardinato l’ordine del tempo e l’alternanza tra giorno e notte voluta da Nostro Signore e che avrebbe indotto gravi mutazioni antropologiche alla nostra specie. 

fotolia64828414xsOggi, il tema di discussione dovrebbe riguardare le opportunità che dobbiamo cogliere per migliorare la vita con l’utilizzo delle nuove tecnologie, all’accesso e all’acquisto di prodotti altamente tecnologici e all’uso corretto delle informazioni scientifiche. L’uomo non cambia ma si adatta, il problema riguarda chi ha accesso alle informazioni, chi gestisce i colossi che vendono tecnologia, che tipo di comunità sociali potrebbero nascere attraverso la multimedialità e come potrebbero essere gestite.

imagesDa qualche anno ho potuto sperimentato un sistema di lavoro molto efficace e che potrebbe essere di aiuto ai tanti giovani professionisti che operano sul mercato in specifici settori. Il sistema è la cosiddetta “intelligenza collaborativa”.  Per intelligenza collaborativa intendo il passaggio da una serie di professionalità verticali alle competenze orizzontali. Negli ultimi anni stiamo procedendo velocemente da un rapporto di lavoro di tipo verticale, nel quale ognuno dipendeva da un capo, a gruppi con conoscenze orizzontali. Il motivo è che molti ambiti organizzativi richiedono oggi know-how assenti singolarmente ma soddisfatti all’interno di cluster specifici.  Ad esempio: una compagnia che necessita di conoscenze di IT, legali, di pianificazione, le ricercherà su un unico soggetto e, non trovandole, dovrà puntare su un gruppo che, alla lunga, porta risultati anche maggiori. Ciò crea dinamiche collaborative, scambio di informazioni, idee e riformulazioni. Una nuova forma di organizzazione che annulla i processi statici e di vecchio stampo a favore di una maggior chiarezza, sviluppo di nuove professionalità e competenze. Il mondo del lavoro cambia, cambiano i punti di accesso individuali e così i modi per raggiungere le informazioni.

Bene-comuneL’obiettivo del lavoro deve essere il raggiungimento del bene comune. Questa visione deve guidarci anche per i prossimi anni e oltre. Dobbiamo essere semplificatori di innovazione, con le nostre soluzioni e con tutta la voglia di scoprire insieme come migliorare l’organizzazione del domani e disegnare sempre nuovi modelli di impresa.

 

Antonio Mautone  
account manager   
www.novaimprese.it
Il lavoro e l’intelligenza collaborativaultima modifica: 2019-06-24T12:46:33+02:00da lab51
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