CIS Nola: analisi e proposte a cura di Antonio Mautone, presidente dell’Agenzia Laboratorio 51

Da un anno stiamo assistendo un cambiamento annunciato del Cis, un cambiamento che prelude a scenari inediti per il polo commerciale nolano, attualmente impegnato nel piano di rilancio sulla base dell’accordo finalizzato alla ristrutturazione del debito. La modifica della convenzione con l’Asi renderà possibile l’apertura del centro a nuovi settori merceologici.

206593_1015880609064_1952_nIl mutamento recentemente introdotto consente di insediare nel CIS funzioni produttive così come indicate dalla normativa vigente. Non più solo il commercio all’ingrosso. Al Cis puntano a favorire l’ingresso delle piccole e medie imprese dei settori della produzione e dell’artigianato. Tutto questo è molto positivo, la strada è stata tracciata bene, ma dopo un anno di proclami, comunicati stampa dobbiamo per forza affermare, senza ombra di dubbio, che il Cis sta lentamente morendo. La fase di transizione e un piano di traghettamento per raggiungere i nuovi obiettivi non esiste. Fallimenti continui e speculazioni sui debiti di imprenditori in difficoltà stanno distruggendo questo importante polo europeo. Nel 1986 dall’iniziativa di duecento aziende socie, diventate poi trecento che hanno reso produttiva un’area di 500.000 mq non emergono segnali di ripresa. Stanno tutte lì, quelle poche rimaste, in balia degli eventi. L’agenzia di sviluppo territoriale Laboratorio 51 non vuole semplicemente far conoscere la gravità della situazione ma stimolare i politici locali che stanno assistendo alla collasso del polo Cis senza muovere un dito, in certi casi registriamo anche una “non conoscenza” del problema; un disinteressamento della crisi in corso e delle possibili ricadute sul territorio. Non basta un semplice piano finanziario per raggiungere gli obiettivi prefissati dal consiglio di amministrazione, occorre un efficace piano strategico di marketing che tenga conto anche dell’intero territorio della provincia nord est di Napoli.

cis-3In totale assenza di servizi di gestione e di promozione del centro si potrebbe istituire un’associazione d’imprese per far ripartire l’economia e il commercio in grado di traghettare il centro verso l’auspicato mutamento previsto dal consiglio di amministrazione. In primis: promozione sul web; percorsi interattivi; eventi; vetrine virtuali; totem interattivi posizionati nei vari incroci stradali; un servizio clienti che intercetta i visitatori all’ingresso; luoghi di incontro e di intrattenimento innovativi, capaci di suscitare interesse e curiosità; manifestazioni dedicate interamente ai buyer italiani e stranieri.  Infine potrebbe risultare vincente la realizzazione  organi d’informazione multimediali per far conoscere il Cis in Italia e nel mondo. Poi ci sarebbero tantissime altre idee da mettere in campo a costi ridotti, utilizzando tecnologia a basso costo e investendo mediamente tra i 5, 6 mila euro al mese (una spesa media per ciascun imprenditore di circa €. 25 al mese). Infine si potrebbe avviare progetti di riqualificazione dei terreni circostanti, fuori dal centro per intenderci, con l’obiettivo di innescare processi di sviluppo integrato; ma questo è un altro discorso!

 

Redazione Ag. LAB 51