La storia imprenditoriale di Massimiliano Annuzza di Pomigliano d’Arco è interessante, a tratti illuminante per capire anche la capacità imprenditoriale di piccoli soggetti, che non a caso si possono definire degli artigiani del settore. Massimiliano racconta la sua storia imprenditoriale di successo con un pizzico di nostalgia per i primi anni pionieristici, il cammino, le difficoltà, quando la passione e la tenacia erano il pane quotidiano di una rivoluzione nel mondo della rigenerazione dei supporti di toner e cartucce destinata a segnare una rivoluzione nel settore “office automation”. All’inizio di quest’anno Massimiliano Annuzza entra a far parte dei consulenti associati dell’agenzia “Laboratorio 51” per mettere a disposizione la sua esperienza imprenditoriale a servizio dei giovani che vogliano intraprendere un percorso imprenditoriale.
Intervista a cura della redazione BlogLab51
Massimiliano ci racconti la sua storia imprenditoriale?
La mia idea imprenditoriale si realizza con la nascita della società So.Ri.N. s.a.s. nel mese di novembre del 1997. L’idea è quella investire in un settore innovativo come quello della rigenerazione dei supporti di stampa a nastro – ink-jet – laser. Nel 1997 la tecnologia è ancora prettamente americana dove già dai primi anni ‘80 nascono le prime aziende specializzate nella produzione di ogni parte di ricambio delle cartucce al fine proprio di cambiare solo i “pezzi usurati “ e riutilizzare tutto il resto. Rigenerare è appunto riutilizzare un consumabile di stampa recuperato e ovviamente sostituito nelle parti vitali usurate. L’azienda si afferma da subito presso privati e società in quanto al notevole risparmio economico aggiunge un’ottima qualità di stampa e soprattutto contribuisce a diminuire i rifiuti speciali come appunto sono considerate le cartucce scariche. E’ in quegli anni che si fa più evidente il problema dello smaltimento dei rifiuti speciali. Vengono pubblicati infatti diverse modifiche al decreto L. Ronchi che tratta e regolamenta appunto questa materia. La rigenerazione offre ovviamente una soluzione immediata al problema dello smaltimento proprio perché viene riutilizzata la cartuccia scarica per rifare nuovi cicli di stampe. Tutte le parti usurate vengono poi riutilizzate una volta subito il processo di recupero di plastica, alluminio, carta etc.
Come resiste la tua azienda in un momento di crisi economica?
Negli anni, l’azienda è cresciuta e si è evoluta ed oggi, con la formula franchising facile negozi TONER & INKJET offre la possibilità di aprire un centro di rigenerazione completo di ogni macchinario e formazione professionale. Si tratta di un brand in forte espansione con un prodotto di qualità, concorrenziale e di utilizzo. Tra le caratteristiche principali dei negozi TONER & INKJET ci sono lo sviluppo di prodotti, soluzioni e servizi di alta qualità e sicuri per l’ambiente che riducono l’impiego di materiali pericolosi, energia e altre risorse e consentono il riciclo o il riutilizzo. Curiamo tutti gli aspetti delle nostre operazioni in modo responsabile nei confronti dell’ambiente, contribuendo a condurre le aziende verso un futuro sostenibile. Ci vantiamo di essere consiglieri e tecnici di fiducia dei nostri clienti con i quali abbiamo un rapporto di reciproca fiducia e stima cosa che ci mette in condizioni di “fidelizzare” il cliente in modo naturale. Stiamo investendo in una solida rete di responsabili di prodotto che lavora con i progettisti, il team di Ricerca e Sviluppo, i venditori e i clienti per identificare, consigliare e implementare dei miglioramenti alla progettazione eco-compatibile.
Quale consiglio puoi dare ai tanti giovani aspiranti imprenditori?
Penso che il settore in cui opero sia un settore molto vivace dove poter mettere in gioco le proprie competenze e idee. Occorre, innanzitutto, una radicale innovazione di sistema che comporti un cambiamento nella cultura e negli stili di vita. La rivoluzione della green economy è un processo di cambiamento che sta investendo la globalità dei settori ed è una sfida che ha bisogno di tutti, dal manager all’operaio. L’importanza del mondo della formazione riveste, alla luce della mancanza di personale qualificato, un ruolo centrale in questo settore. C’è bisogno di istaurare un dialogo tra università, imprese e agenzie formative che erogano corsi di formazione. E’ un campo che offre grandi possibilità a chiunque dimostri di avere competenze e voglia di mettersi in gioco e i giovani, gli unici che possono sostenere il cambiamento che sta avvenendo nel mondo lavorativo ha bisogno di competenze diverse rispetto a quelle passate.
Perché hai scelto di entrare a far parte del “team work consulenti associati” dell’agenzia di sviluppo territoriale Laboratorio 51?
L’agenzia di sviluppo territoriale Laboratorio 51 rappresenta da anni l’unico strumento concreto che vuole essere di aiuto per le nostre imprese che, non diversamente dalle altre, stanno facendo fatica a districarsi nel momento storico che tutti viviamo.Una fatica che ci costringe a prendere coscienza del “cambio di passo” che le nostre imprese devono compiere per acquisire o migliorare un corretto assetto gestionale interno, correlato alla certezza di acquisire dal mercato i servizi necessari e corrispondenti al proprio fabbisogno reale e alle giuste modalità di acquisto. Sono rimasto affascinato dalla “mission” dell’agenzia Laboratorio 51 che nasce per porsi da intermediario attivo nel processo di coesione sociale, attraverso un intervento diretto ad amplificare le cosiddette “energie disperse” e farle interagire con gli enti, il territorio e i cittadini. Condivido l’idea del presidente Antonio Mautone sul fatto che il nostro territorio (della provincia nord – est di Napoli) e le sue risorse devono essere poste al centro di un nuovo processo di sviluppo, dove la condivisione di obiettivi e strategie è finalizzata alla qualità e all’innovazione di proposte e piani di lavoro.
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