Confida, distribuzione automatica batte crisi

Non solo caffé e cappuccino: la distribuzione automatica italiana – settore da oltre 2 miliardi di euro di fatturato, che conta più di mille imprese e impiega più di 30 mila addetti – guarda al futuro, mettendo a disposizione del consumatore una gamma variegata di prodotti, dall’alimentare all’elettronica, dall’abbigliamento alla cosmetica, anche se l’80% del fatturato dipende ancora dalla tazzina. Lo afferma la Confida–Associazione Italiana Distribuzione Automatica, che in una nota evidenzia lo stato di salute del comparto.

distributore.jpgNonostante la crisi, tra il 2009 e il 2012, gli utenti che utilizzano le macchine distributrici sono aumentati di 1 milione, raggiungendo la cifra di 23 milioni (di cui 10 abituali). Attualmente sono installate circa 2,4 milioni di distributori che erogano 6 miliardi di prodotti l’anno, di cui 4,5 miliardi sono caffé espresso. I consumi avvengono per lo più sul luogo di lavoro, ma cresce l’offerta presso i centri commerciali e i luoghi di attesa.

Dal punto di vista economico, il 2012 si chiude in sostanziale tenuta, con un calo del fatturato dello 0,78%, principalmente dovuto alla crisi occupazionale. Secondo un’indagine della Confida, inoltre, il settore spicca per la propria trasparenza finanziaria, con un’incidenza delle imposte sui ricavi superiore al 2%, percentuale più che doppia rispetto alla media delle imprese del commercio e del 50% superiore alla media nazionale. “Un settore trasparente e con i conti in regola – ammonisce Lucio Pinetti – che vede proprio lo Stato tra i suoi più grandi debitori”, con circa 100 milioni di euro di debiti.

Per il prossimo futuro, prosegue, “é necessaria una decisa ripresa degli investimenti”, in particolare sulle macchine di nuova generazione, capaci di offrire informazioni dettagliate sui prodotti

fonte:Ansa

Confida, distribuzione automatica batte crisiultima modifica: 2013-05-16T17:48:00+02:00da lab51
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